Dopo la partita di Coppa Italia di ieri sera Roberto Mancini ha dato del razzista a Maurizio Sarri perché durante una lite l’allenatore del Napoli ha dato del “frocio” a quello dell’Inter.
Sicuramente la frase di Sarri è da punire e l’allenatore merita una squalifica. In un paese normale si parlerebbe anche di dimissioni, ma in Italia sono una vera rarità.
Roberto Mancini non è certo un angioletto. Dopo una partita di Champions League tra Lazio e Arsenal Patrick Vieira e Siniša Mihajlović si erano accusati a vicenda di insulti razzisti. Mancini aveva difeso così il suo giocatore: «Sinisa e Vieira sono due ragazzi intelligenti, credo che possano superare le tensioni e finirla. Nel corso di una partita l’agonismo esasperato può portare a momenti di tensione e di grande nervosismo. Credo che anche qualche insulto ci possa stare. L’importante è che tutto finisca lì».
Sempre Roberto Mancini dopo la squalifica della curva dell’Inter nel 2007 per aver esposto uno striscione con la scritta “Napoli fogna d’Italia” aveva detto: «Era solo uno sfottò, come ce ne sono ogni domenica su tutti i campi. Non è stato bello leggere certe scritte, ma non si è trattato di una cosa così grave».
Il problema è che ogni volta si è comprensibili per i propri errori, ma, se lo sbaglio lo fa un’altra persona (o un avversario in questo caso), la punizione deve essere esemplare.