Rock in Idrho 2011

Ieri sono stato stato al Rock in Idrho che si è svolto alla Fiera di Rho alle porte di Milano.
Arrivato intorno a mezzogiorno parcheggio la macchina all’interno della Fiera e vedo già che si devono pagare 15€ all’uscita.
Verso le due vengono aperti finalmente i cancelli che sarebbero dovuti essere aperti alle 12:00 e nell’attesa riesco a bruciarmi un po’ e a mangiarmi un panino. Entrato finalmente in un ampio spazio asfaltato, vado prima in un bagno chimico per evitare l’infestazione che subirà nel corso della giornata, poi vado a comprarmi in uno dei tanti stand un’anguria per rinfrescarmi ed infine una bottiglia d’acqua rigorosamente senza tappo (anche se non ho capito ancora perché si faccia così).

Mi posiziono sotto il palco in seconda/terza fila e verso le tre inizia la quarta edizione del Rock in Idrho con gli About Wayne. Questo gruppo ha partecipato al festival grazie alla vittoria di un concorso indetto dalla Sony. Per vincere bisognava suonare una canzone dei Foo Fighters e loro hanno vinto suonando la cover di My Hero. Hanno suonato quattro canzoni, tra cui una intitolata Freaks!, che è la colonna sonora dell’omonima web-serie, e fortunatamente nessuna cover dei Foo Fighters.

Dopo di loro suonano gli Outback. Sono anche loro un gruppo italiano che non conoscevo, ma non mi hanno colpito molto da cercare qualche loro canzone nei giorni seguenti. Il batterista è stato posizionato così lontano dal pubblico che vedevo a malapena la testa.

Verso le quattro arrivano i Ministri e intorno a me comincio a sentire delle ragazzine e un signore di circa quarant’anni con compagna che cominciano ad agitarsi. Sono il primo gruppo di cui conoscevo l’esistenza, ma ho scoperto solo durante la loro performance che la canzone Tempi Bui è loro. Non ho ancora capito perché si chiamano Ministri e si vestono da soldati e perché il chitarrista suonava agitandosi con la bocca aperta (forse per sembrare un pesce?).

Verso le cinque inizia il Rock in Idrho “straniero” con i Flogging Molly. Secondo il mio modestissimo parere, avrebbero potuto suonare anche più tardi nella scaletta, ma forse li hanno fatto suonare presto per stancare subito il pubblico in modo da non creare tensioni durante la giornata. Appena è entrato il gruppo di Los Angeles e hanno suonato le prime note del loro punk celtico, tutto il pubblico ha cominciato a pogare e a ballare sulle loro canzoni forsennate. Il cantante ha detto qualche parola in italiano e ha fatto un po’ di sfottò ricordando la vittoria dell’Irlanda per 2-0 contro l’Italia in amichevole qualche giorno prima. Per scusarsi ha regalato un po’ di lattine di Guinness al pubblico invitando a condividerle.

Intorno alle sei tocca ai Band Of Horses di cui conoscevo solo qualche canzone sentita in radio. Entrano sul palco, il cantante Ben Bridwell dice solo che non sa l’italiano e cominciano a suonare una canzone dopo l’altra. Già in confronto ai Flogging Molly la loro musica è lenta e noiosa, ma senza un minimo di rapporto con il pubblico lo appare ancora di più. A un certo punto il cantante avvisa che suoneranno l’ultima canzone, iniziano le note di The Funeral, finiscono di suonare, se ne vanno e il “funeral” finalmente finisce.

Poco dopo le sei e mezza arrivano gli Hives vestiti in frac. Il cantante Howlin’ Pelle Almqvist sa come intrattenere il pubblico, si avventura anche in un italiano un po’ più complesso del solito e durante le canzoni si agita sul palco così come il chitarrista Nicholaus Arson. Anche di loro conoscevo solo poche canzoni, ma mi hanno fatto divertire con il loro rock veloce.

Quasi alle otto cominciano a suonare i Social Distortion. Il cantante Mike Ness è vestito da gangster riprendendo il tema del video di Machine Gun Blues. Ripercorrono il loro repertorio dalle loro vecchie canzoni più punk a quelle più rock e finiscono con la cover di Ring Of Fire di Johnny Cash.

Verso le nove tocca all’Iguana e arrivano così Iggy And The Stooges con Iggy Pop rigorosamente a torso nudo che si agita per tutto il palco e non solo e invita anche alcuni fan sul palco per ballare e cantare con lui.

Alla dieci e mezza arrivano finalmente i Foo Fighters. La maggior parte del pubblico è venuta per loro e si scatenano tutti con le prime note di Bridge Burning. Ripercorrono tutto il loro repertorio impreziosendolo con la cover di Tie Your Mother Down dei Queen, cantata principalmente dal batterista Taylor Hawkins, e la cover di Young Man Blues di Mose Allison, che ormai è diventato l’outro ufficiale di Times Like These.

Il festival è stato ottimo. Io sono andato principalmente per i Foo Fighters, ma anche per i Social Distortion e i Flogging Molly e per la curiosità di vedere dal vivo Iggy Pop con gli Stooges. Ho apprezzato molto gli Hives, che conoscevo solamente di fama, e mi hanno deluso molto i Band Of Horses (forse non era il festival adatto a loro).
Stando nelle prime file ho avuto la possibilità di ricevere l’acqua dagli steward, ma quelli dietro di me avranno sofferto molto il caldo. L’organizzazione non è stata ottimale e l’uscita dal parcheggio costato ben 15€ è stata una mezza odissea.
Ricapitolando la musica era ottima, ma l’organizzazione pessima.

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